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L’Europa e le chiese: le convinzioni delle chiese cristiane e la costruzione politica dell’Europa

Vicenza – 2009

Pubblicato in collana FEDERUNI


Dall’introduzione

I lavori della Commissione incaricata di redigere la bozza della Costituzione dell’Unione Europea hanno sollevato una vasta discussione sui differenti aspetti della configurazione istituzionale che l’Unione ha inteso darsi. Accanto al dibattito sulle questioni politiche e giuridiche, l’attenzione si è rivolta anche alla questione delle radici ideali e dei valori spirituali che appartengono alla storia dei popoli europei. A questa riflessione hanno partecipato le Chiese, consapevoli di essere eredi e depositarie della tradizione cristiana che ha dato un contributo decisivo alla definizione dell’Europa

Le comuni radici cristiane dell’Europa sono innegabili e non possono essere ignorate da chiunque voglia capire la storia e la cultura dei popoli europei, ma non si deve dimenticare che il legame con queste radici non è quello di una continuità lineare e pacifica della tradizione comune, ma è segnato da controversie e da dissensi profondi circa ciò che è essenziale per la fede e la vita della chiesa. Il risultato di questa storia movimentata lo possiamo paragonare ad una foresta in cui si trovano piante dalla forma così diversa da far dubitare a un osservatore superficiale che le radici comuni esistono veramente e che le diverse chiese traggono vita dalle stesse fonti.

Le nostre riflessioni sul rapporto tra Europa e Chiese intendono rivolgere un’attenzione particolare a questo aspetto e considerare la pluralità di voci cristiane che hanno parlato dell’Europa e, insieme, lo sforzo compiuto dalle chiese di pronunciare una parola comune sul futuro del continente. La storia europea infatti non è solo storia di divisione tra le chiese.

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